AD OGNI COSTO - Comunicato stampa
Quando si parla di cinema italiano spesso si ricorre ad una sorta di “muro del pianto”: pochi i soldi, pochissime le idee, il sempre più tardivo ricambio generazionale, la poca internazionalità dei lavori in circolazione. Tutto vero, per carità. Se però si ha voglia di spostare le ceneri della nostrana settima arte si può scorgere una piccola brace, non soffocata, che brama semplicemente un poco di ossigeno per diventare fiamma e forse anche fuoco. L'associazione La pecora elettrica ha deciso di soffiare su queste braci per provare ad appiccare un po' di incendi. A partire da metà marzo al Cinema Verdi di Candelo organizza la rassegna cinematografica: “Ad ogni costo”.
La rassegna composta da tre film si propone di esplorare il cinema italiano degli ultimi anni. I titoli scelti sono piccoli gioielli che sono passati pochissimo nelle sale o non hanno ancora trovato distribuzione.
L’inizio della rassegna è fissato per il 23 Marzo con L'uomo Fiammifero di Marco Chiarini. Al suo primo lavoro lungo, Chiarini ci racconta il passaggio dall'infanzia all'adolescenza con una favola che si svolge in quella estate ideale dove ognuno di noi ha riposto i giochi ed ha iniziato a scoprire la malinconia.
Il destino de L'uomo fiammifero e di Pietro si incrociano lungo la via della auto-produzione: se Gaglianone chiama vicino a sé una serie di amici e collaboratori di lunga data per dar corpo ad un progetto “del tutto indipendente”, Chiarini realizza un libretto con le illustrazioni e la storia del film e, vendendone 3000 copie, si assicura un piccolissimo budget da cui partire , con l'aiuto fondamentale del cineforum di Teramo, per un'avventura che durerà più di tre anni, tra riprese e produzione.
Il 27 Aprile si propone Maledimiele di Marco Pozzi. Il film va a scandagliare i pericolosi vortici mentali distorti da una malattia come l'anoressia. Pozzi, in una recente intervista, ha detto: “Nella società del cosiddetto benessere diffuso, c'è qualcuno che nel cuore dell'occidente s'innesca come se fosse un kamikaze e si fa implodere, facendo esplodere i contrasti e il malessere della società stessa[...] il problema centrale penso sia nella vera bellezza, ovvero dobbiamo provare a ricostruire un mondo in cui ci sia spazio per la bellezza e non per delle repliche di bellezza, un mondo di replicanti tutti conformati”
Anche Maledimiele ha una storia produttiva difficile, non ancora conclusa, in attesa com'è di una distribuzione che renda accessibile la fruizione della pellicola al grande pubblico.
La chiusura della rassegna è affidata a Pietro di Daniele Gaglianone, in proiezione il 25 maggio. Classe 1966, Gaglianone debutta al cinema nel 2000 con I nostri anni successivamente gira Nemmeno il destino che vince Il Festival di Rotterdam nel 2005. Nel 2009 viene premiato con il David di Donatello per il documentario Rata nece biti!
Nel novembre dello stesso anno il regista torinese gira Pietro, in soli 12 giorni, che debutta sugli schermi l'anno seguente al festival di Locarno. Scrive il regista nelle note del film: “Rabbia, tenerezza, fragilità, violenza. Sono le quattro parole che emergono quando penso a Pietro, un film nato da diverse congiunture e suggestioni, alcune molto personali. Era un momento difficile, non stavo facendo nulla; e mi dicevano che dovevo essere meno radicale nelle scelte delle storie da raccontare. Così, per risposta, ho scritto l’abbozzo di Pietro: un film duro che nasce da una situazione dura, da persone che conosco, fragili, invisibili, che questa società non vuole vedere. Ma che possono diventare bombe a orologeria, pronte ad esplodere”.
Le serate, tutte presso il Cinema Verdi in via M. Pozzo 2 a Candelo (Bi), avranno inizio alle 21.30, con ingresso fissato a 5€.
Ogni pellicola verrà accompagnata in sala dai suoi registi, dai produttori ed attori.
Dopo la proiezione ci sarà l'occasione di parlare direttamente con chi il cinema lo fa e lo produce, molto spesso di tasca e di braccia proprie.
Un cinema sicuramente d'impronta autorale ma godibile e lontanissimo dal far trasparire la limitatezza dei propri mezzi.
Un cinema che vuole parlare ad il suo pubblico. Ad ogni costo.
(Cliccare QUI per scaricare la versione stampabile del comunicato)
La rassegna composta da tre film si propone di esplorare il cinema italiano degli ultimi anni. I titoli scelti sono piccoli gioielli che sono passati pochissimo nelle sale o non hanno ancora trovato distribuzione.
L’inizio della rassegna è fissato per il 23 Marzo con L'uomo Fiammifero di Marco Chiarini. Al suo primo lavoro lungo, Chiarini ci racconta il passaggio dall'infanzia all'adolescenza con una favola che si svolge in quella estate ideale dove ognuno di noi ha riposto i giochi ed ha iniziato a scoprire la malinconia.
Il destino de L'uomo fiammifero e di Pietro si incrociano lungo la via della auto-produzione: se Gaglianone chiama vicino a sé una serie di amici e collaboratori di lunga data per dar corpo ad un progetto “del tutto indipendente”, Chiarini realizza un libretto con le illustrazioni e la storia del film e, vendendone 3000 copie, si assicura un piccolissimo budget da cui partire , con l'aiuto fondamentale del cineforum di Teramo, per un'avventura che durerà più di tre anni, tra riprese e produzione.
Il 27 Aprile si propone Maledimiele di Marco Pozzi. Il film va a scandagliare i pericolosi vortici mentali distorti da una malattia come l'anoressia. Pozzi, in una recente intervista, ha detto: “Nella società del cosiddetto benessere diffuso, c'è qualcuno che nel cuore dell'occidente s'innesca come se fosse un kamikaze e si fa implodere, facendo esplodere i contrasti e il malessere della società stessa[...] il problema centrale penso sia nella vera bellezza, ovvero dobbiamo provare a ricostruire un mondo in cui ci sia spazio per la bellezza e non per delle repliche di bellezza, un mondo di replicanti tutti conformati”
Anche Maledimiele ha una storia produttiva difficile, non ancora conclusa, in attesa com'è di una distribuzione che renda accessibile la fruizione della pellicola al grande pubblico.
La chiusura della rassegna è affidata a Pietro di Daniele Gaglianone, in proiezione il 25 maggio. Classe 1966, Gaglianone debutta al cinema nel 2000 con I nostri anni successivamente gira Nemmeno il destino che vince Il Festival di Rotterdam nel 2005. Nel 2009 viene premiato con il David di Donatello per il documentario Rata nece biti!
Nel novembre dello stesso anno il regista torinese gira Pietro, in soli 12 giorni, che debutta sugli schermi l'anno seguente al festival di Locarno. Scrive il regista nelle note del film: “Rabbia, tenerezza, fragilità, violenza. Sono le quattro parole che emergono quando penso a Pietro, un film nato da diverse congiunture e suggestioni, alcune molto personali. Era un momento difficile, non stavo facendo nulla; e mi dicevano che dovevo essere meno radicale nelle scelte delle storie da raccontare. Così, per risposta, ho scritto l’abbozzo di Pietro: un film duro che nasce da una situazione dura, da persone che conosco, fragili, invisibili, che questa società non vuole vedere. Ma che possono diventare bombe a orologeria, pronte ad esplodere”.
Le serate, tutte presso il Cinema Verdi in via M. Pozzo 2 a Candelo (Bi), avranno inizio alle 21.30, con ingresso fissato a 5€.
Ogni pellicola verrà accompagnata in sala dai suoi registi, dai produttori ed attori.
Dopo la proiezione ci sarà l'occasione di parlare direttamente con chi il cinema lo fa e lo produce, molto spesso di tasca e di braccia proprie.
Un cinema sicuramente d'impronta autorale ma godibile e lontanissimo dal far trasparire la limitatezza dei propri mezzi.
Un cinema che vuole parlare ad il suo pubblico. Ad ogni costo.
(Cliccare QUI per scaricare la versione stampabile del comunicato)